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Argegno Pigra
25 Ago

A spasso tra arte e natura: gita di un giorno in Val d’Intelvi

Guardati attorno! Un manto verde di ampi prati e chiome boscose, mura antiche e tesori d’arte, tutto a portata di mano, da scoprire nella gita di un giorno in Val d’Intelvi.

Partiamo dalla stupenda cittadina di Argegno, distante una manciata di minuti in auto dall’Hotel Posta di Moltrasio.

Argegno, un bell’approdo dove cominciare

Piccolo borgo adagiato sopra una dolce insenatura, si specchia sul bacino più profondo del lago di Como. C’è un torrente che attraversa il paese, il Telo. Sul versante sinistro del suo corso si inerpica una mulattiera a gradoni, un tempo animata dai contadini che si servivano dei mulini costruiti lungo il suo percorso. La via conduce al Santuario di Sant’Anna, chiesa seicentesca, decorata e affrescata dai Maestri della Scuola Intelvese.

Da Argegno parte anche la funivia di Pigra che, lungo un brevissimo tragitto dalla pendenza davvero notevole, sale all’omonimo paesino, panoramico, ideale punto di partenza per le escursioni in montagna, sia a piedi che in bicicletta.

Su, in auto, verso San Fedele e Lanzo Intelvi

Partendo in auto da Argegno, la gita di un giorno in Val d’Intelvi prosegue lungo la SP 13 in direzione San Fedele Intelvi, che non è solo una via di comunicazione tra punto ai partenza e arrivo, ma una continua opportunità di conoscere luoghi incantevoli. Lasciandoti alle spalle i primi tornanti in salita, la tua vista si allarga sui verdi pianori e i suoi antichi castagneti, tra i pochi a resistere ancora nel Lario.

Da qui comincia una stupenda serie di testimonianze storiche e artistiche della comunità vallese, esportatrice di grandi talenti artistici, i Magistri Intelvesi, abili pittori, intagliatori e scultori, le cui opere sono conosciute in tutta Europa. La prima sosta che ti consiglio è alla chiesa di San Sisinnio del piccolo borgo di Muronico, riconoscibile dall’antico campanile romanico. L’accesso all’arte intelvese racchiusa al suo interno non è consentito, ma in compenso il suo sagrato è uno dei punti panoramici più ricercati. Anche l’affascinante Oratorio della Madonna del Restello, che vedi in posizione sottoelevata rispetto alla strada, è custode di scagliole, stucchi e affreschi degli artisti della valle. Per riuscire a vederne di ugualmente preziosi devi raggiungere la chiesa della parrocchia di Sant’Antonio Abate di San Fedele Intelvi, e, in direzione Pellio – Lanzo, la chiesa di Santa Maria di Scaria nell’omonima frazione di Lanzo, considerata tra gli esempi di arte tardo-barocca tra i più notevoli d’Europa. Sempre a Scaria ti suggerisco di entrare nella meravigliosa chiesa dei Santi Nazaro e Celso, dove, al pari della parrocchiale di San Fedele, puoi alzare lo sguardo verso i luminosi affreschi di epoca cinquecentesca attribuiti a Giovanni Andrea De Magistris, celebre artista locale.

Prima di fermarti per una bella pausa ristoratrice nel centro storico di Lanzo, da Scaria d’Intelvi segui le indicazioni per la vetta di Schignola. Lì in cima, ad attenderti, il Balcone d’Italia, alto più di 1300 metri, che dà sul versante elvetico: la vista è ampia, e spazia dalla città di Lugano e la catena alpina svizzera ad occidente, fino ad arrivare a sud, sulle linee del monte Generoso e Capolago.

Altri tesori lungo il cammino verso Porlezza

Da Lanzo puoi proseguire un ultimo tratto della tua gita di un giorno in Val D’Intelvi imboccando la strada provinciale che porta a Porlezza. Subito dopo Laino, paese natale di alcune delle famiglie più note della scuola d’arte intelvese, si trova la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, circondata dalle originali mura romaniche, impreziosita all’interno dalle sublimi decorazioni barocche.

Dal paese di Osteno, costeggiando verso Porlezza le sponde del lago di Lugano, raggiungi le antichissime grotte di Rescia, dove le acque calcaree hanno modellato per secoli le formazioni tutte ritorte e attorcigliate di stalattiti e stalagmiti.

Poco più avanti, prima del paese di Porlezza, rimane in piedi, unica superstite dell’antico nucleo del borgo, la chiesetta romanica di San Maurizio, ai piedi del monte Galbiga. Arrivato infine a Porlezza, puoi svoltare a destra in direzione Menaggio, sulla strada che ti riporta alle coste del lago di Como.

Intramontabili bellezze, tra arte e natura, attirano sul lago di Como intere generazioni di esploratori e turisti da sempre. Noi dell’Hotel Posta di Moltrasio lo sappiamo bene perché la nostra è una tradizione familiare di lungo corso e siamo ancora qui a testimoniarlo. Io, Armando e tutto lo staff dell’albergo ti aspettiamo!

Ph credits: Giuseppe Maresca

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